25 feb 2009
Piemonte: Fatturato impianti di risalita +5-7%. La neve copre la crisi.
Da: Asca
Malgrado la crisi la stagione sciistica chiudera' in Piemonte con un prevedibile incremento degli affari compreso tra il 5 e il 7%. E' quanto prevede L'Arpiet l'associazione piemontese dei gestori degli impianti di risalita. Due le ragioni principali, ha spiegato il presidente Sergio Gibelli nel corso di una conferenza stampa, le condizioni metereologiche ''fenomenali'', da anni non si vedeva cosi' tanta neve sulle montagne della regione, e la rinuncia da parte di molte famiglie di ad una vacanza all'estero a causa della crisi, compensata con quella sulla neve. Quanto alla nuova legge sulle piste da sci, varata dalla Regione Piemonte, prima in Italia, nelle scorse settimane, e' positivo il commento dei gestori degli impianti che pero' ritengono ancora insufficienti le risorse, circa 20 milioni complessivi, stanziate per sostenere gli investimenti. Gibelli ha ricordato che i circa 60 milioni di giro d'affari in Piemonte, (suddivisi per 53 stazioni sciistiche ma tra le quali il comprensorio della Via Lattea da solo ne rappresenta quasi la meta' con 27 milioni di fatturato) rappresentano il 18% del fatturato nazionale del settore, e generano un indotto pari a quasi 600 milioni. dal punto di vista occupazionale i quattromila addetti, in gran parte stagionali, ne contano altri 15mila nell'indotto. ''Un euro speso nello skipass ne genera tra 8 e 15 nell'indotto, di cui la gran parte resta nell'economia locale, tra alberghi, ristoranti, scuole di sci'', ricorda il consigliere regionale di An Gianluca Vignale che assieme a Mario Laus (moderati), ha promosso la legge regionale. (eg/mcc/alf)
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