7 feb 2009
Eluana: Occhi puntati sul possibile "precedente"
Inviato da Loredana C.
Aspettando che la Presidente Bresso ci illumini su cosa sia o non sia la vita ( è sua la dichiarazione ''Siamo alla follia, non si curano i vivi e si vuole imporre per decreto la tutela a tutti i costi di una vita che non é più vita") non c'è dubbio che la vicenda di Eluana sarà una pietra miliare per la storia a venire. Da un articolo di Michele Brambilla:
Su Eluana si è giocata una battaglia più che politica: una battaglia ideologica. Il «caso Englaro» sarà un precedente sul quale costruire leggi più in sintonia con il mondo di oggi, che non riconosce più la vita come un dono (e chi di noi si è fatto da sé?) ma come un diritto di cui disporre; che non accetta più la possibilità della sofferenza e del limite; un mondo in cui l’uomo si sente al tempo stesso centro e padrone, al punto da poter stabilire che cosa è vita e che cosa non lo è, quando come e chi deve nascere e quando come e chi deve morire. Eluana Englaro, come tutti coloro che sono in condizioni simili alle sue, non è più considerata una persona perché il suo respiro, i suoi occhi che continuano ad aprirsi ogni mattina, il suo nutrirsi e digerire, il suo aver sorprendentemente ripreso perfino il ciclo mestruale, le sue indecifrabili reazioni agli stimoli non sono ritenuti sufficienti per conferirle la dignità di persona. «È un vegetale», dicono, ma non è vero, perché nel mondo di oggi per un albero da abbattere c’è più rispetto, e perché quando Eluana Englaro morirà si dirà che è morta una persona, non una pianta.
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Su Eluana si è giocata una battaglia più che politica: una battaglia ideologica. Il «caso Englaro» sarà un precedente sul quale costruire leggi più in sintonia con il mondo di oggi, che non riconosce più la vita come un dono (e chi di noi si è fatto da sé?) ma come un diritto di cui disporre; che non accetta più la possibilità della sofferenza e del limite; un mondo in cui l’uomo si sente al tempo stesso centro e padrone, al punto da poter stabilire che cosa è vita e che cosa non lo è, quando come e chi deve nascere e quando come e chi deve morire. Eluana Englaro, come tutti coloro che sono in condizioni simili alle sue, non è più considerata una persona perché il suo respiro, i suoi occhi che continuano ad aprirsi ogni mattina, il suo nutrirsi e digerire, il suo aver sorprendentemente ripreso perfino il ciclo mestruale, le sue indecifrabili reazioni agli stimoli non sono ritenuti sufficienti per conferirle la dignità di persona. «È un vegetale», dicono, ma non è vero, perché nel mondo di oggi per un albero da abbattere c’è più rispetto, e perché quando Eluana Englaro morirà si dirà che è morta una persona, non una pianta.
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