12 mag 2010
Commissione porto: Di Milia "deciderà il Consiglio; gli atti già alla Corte dei Conti"
Il sindaco di Stresa Canio Di Milia appare po' un scettico sulla proposta di istituire una commissione di inchiesta (VEDI) per capire le cause dei ritardi e dell’aumento dei costi del nuovo porto avanzata dal gruppo consiliare di opposizione «Insieme!». "Deciderà, come è ovvio, il consiglio comunale, afferma il Sindaco " i cui componenti hanno peraltro già pieno accesso alle carte. Tutti gli atti sono già stati trasmessi già a suo tempo alla Corte dei conti, organo dello stato cui è affidato il compito di
verifica contabile degli enti locali". La vicenda del porto ha ormai assunto le caratteristiche di un vero e proprio feuilleton. I lavori presero il via nel 2002 sotto l’amministrazione guidata da Giorgio Diverio, ma nel gennaio 2005, quando Stresa era governata dal commissario prefettizio, una «sorpresa geologica» aveva imposto lo stop alle opere.
Nonostante i rilievi geologici effettuati prima della redazione del progetto esecutivo del porto avessero indicato la presenza di un fondale in materiale roccioso, una volta avviata l’opera di infissione dei micropali e delle palancole, si riscontrò la presenza di materiale sedimentario a consistenza simile a quella rocciosa, ma che non offriva la resistenza necessaria a sorreggere il muro esterno del porto di Stresa.
Un nuovo progetto per la diga foranea fu quindi affidato ad un studio di ingegneria di Genova, fu posto fine al contratto con la società appaltatrice e con il precedente progettista, che si videro liquidare 1,5 milioni di euro per le opere fino a quel momento realizzate, e una volta ottenuti nuovi finanziamenti dalla Regione nel 2009 si è proceduto ad un nuovo appalto. A causa di ricorsi e controricorsi al Tar e consiglio di stato non è stato possibile dare il via ai lavori.
(Luca Gemelli su La Stampa)
verifica contabile degli enti locali". La vicenda del porto ha ormai assunto le caratteristiche di un vero e proprio feuilleton. I lavori presero il via nel 2002 sotto l’amministrazione guidata da Giorgio Diverio, ma nel gennaio 2005, quando Stresa era governata dal commissario prefettizio, una «sorpresa geologica» aveva imposto lo stop alle opere.
Nonostante i rilievi geologici effettuati prima della redazione del progetto esecutivo del porto avessero indicato la presenza di un fondale in materiale roccioso, una volta avviata l’opera di infissione dei micropali e delle palancole, si riscontrò la presenza di materiale sedimentario a consistenza simile a quella rocciosa, ma che non offriva la resistenza necessaria a sorreggere il muro esterno del porto di Stresa.
Un nuovo progetto per la diga foranea fu quindi affidato ad un studio di ingegneria di Genova, fu posto fine al contratto con la società appaltatrice e con il precedente progettista, che si videro liquidare 1,5 milioni di euro per le opere fino a quel momento realizzate, e una volta ottenuti nuovi finanziamenti dalla Regione nel 2009 si è proceduto ad un nuovo appalto. A causa di ricorsi e controricorsi al Tar e consiglio di stato non è stato possibile dare il via ai lavori.
(Luca Gemelli su La Stampa)
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1 Commenti:
La trasparenza nella gestione della cosa pubblica è dichiarazione comune a tutti in campagna elettorale. Oggi c'è l'occasione per passare dalle dichiarazioni generiche ai fatti concreti dando ai cittadini risposte concrete ai loro dubbi. Vedi francamente difficile opporsi a tale richiesta.
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